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Giugno 26, 2023-
Il Piano Industria 4.0: cos’è e cosa prevede
Il Piano Industria 4.0 è stato pensato dal Ministero dello Sviluppo Economico per accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano nella quarta rivoluzione industriale. Dal 2017, infatti, sempre più imprese hanno avuto accesso a incentivi sotto forma di credito d’imposta per investire in beni strumentali, in formazione 4.0 e in ricerca, sviluppo e innovazione.
Si tratta quindi di un’ottima occasione per sostituire i vecchi impianti con nuove macchine, usufruendo di una riduzione che può arrivare fino al 50% dei costi sostenuti.
Per godere di questa agevolazione è tuttavia obbligatorio rispettare alcune condizioni vincolanti. Come si legge nella circolare N.4/E del 30/03/2017, infatti, fra i vari requisiti obbligatori ci sono il controllo tramite CNC e/o PLC, un’interfaccia uomo-macchina semplice ed intuitiva, la conformità ai più recenti parametri di sicurezza e il rispetto dei requisiti di interconnessione.
Un macchinario o impianto si definisce interconnesso quando:
- È in grado di scambiare informazioni con i sistemi interni (ad esempio il gestionale, oppure altri macchinari presenti in azienda) e/o esterni (clienti, fornitori, supply chain…) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (es: TC-PIP, HTTP, MQTT, ecc.). È quindi necessaria una bidirezionalità del flusso di informazioni: sia dalla macchina che verso la macchina.
- È identificato univocamente attraverso l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es: indirizzo IP).
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Vincoli al Piano Industria 4.0
Una volta soddisfatti tutti i prerequisiti di accesso all’agevolazione e acquistati i nuovi macchinari si potrebbe pensare che la questione Industria 4.0 sia conclusa.
Ma attenzione: con la circolare 9/E del 23 luglio 2021 l’Agenzia delle Entrate ha introdotto alcuni vincoli da non sottovalutare.
Il piano di incentivi non è infatti un contributo all’acquisto di macchine da utilizzare in un contesto produttivo tradizionale, ma vuole rendere le aziende italiane competitive a livello internazionale grazie all’automazione e all’interconnessione. Insomma, non basta aver acquistato macchinari 4.0: c’è bisogno di un vero progetto, strutturato e coerente, di Industry 4.0.
Cosa richiede, quindi, l’Agenzia delle Entrate? Il mantenimento di tutti i requisiti richiesti ed inizialmente accertati per l’intero periodo di fruizione dei benefici (almeno 3 anni) attraverso “un’adeguata e sistematica reportistica”. Potreste infatti ricevere in qualsiasi momento, tramite posta elettronica certificata, la richiesta di dimostrare che tutte le funzionalità 4.0 della macchina siano attive e adeguatamente sfruttate allo scopo di migliorare i processi e la produttività aziendali. Non è previsto alcun tipo di esenzione da tali controlli.
In caso di mancato rispetto dei requisiti, il rischio è di dover restituire le somme percepite e/o pagare delle apposite sanzioni.
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Cosa fare, quindi?
I nostri consigli per gestire al meglio questa situazione sono due.
- Il primo è metodologico. Provate a chiedervi: quale progetto di Industry 4.0 abbiamo per la nostra azienda? Cosa vogliamo automatizzare grazie all’interconnessione? In che modo queste agevolazioni ci renderanno più competitivi sul mercato? Se fate fatica a rispondere a queste domande, probabilmente dovreste cambiare approccio all’Industry 4.0. La richiesta dell’Agenzia delle Entrate, in apparenza l’ennesimo cavillo burocratico di un sistema anche troppo complesso, è in realtà un’ottima occasione per mettere in discussione i “vecchi” processi aziendali. Di Industry 4.0 si parla ormai da un decennio: chi, incapace di innovare, ignora la rivoluzione industriale in atto, difficilmente crescerà nel prossimo futuro.
- Il secondo è pratico. Come farsi trovare pronti per i probabili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate? Il nostro consiglio è innanzitutto di ignorare certe forme di allarmismo estremo che imperversano sul web. Leggendo alcune fonti sembra quasi che l’Agenzia delle Entrate agisca all’improvviso con il solo scopo di multare più aziende possibile. Verosimilmente, i controlli saranno paragonabili a quelli intrapresi fino ad oggi, senza sostanziali modifiche. Per non sottovalutare la questione è comunque opportuno affidarsi a un consulente serio e preparato, in modo da essere sicuri di memorizzare tutti i dati necessari in maniera continua e gestire al meglio la reportistica richiesta.
Se vuoi maggiori informazioni sul nostro servizio di consulenza, contattaci senza impegno!