Il Piano Industria 4.0 è stato pensato dal Ministero dello Sviluppo Economico per accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano nella quarta rivoluzione industriale. Dal 2017, infatti, sempre più imprese hanno avuto accesso a incentivi sotto forma di credito d’imposta per investire in beni strumentali, in formazione 4.0 e in ricerca, sviluppo e innovazione.
Si tratta quindi di un’ottima occasione per sostituire i vecchi impianti con nuove macchine, usufruendo di una riduzione che può arrivare fino al 50% dei costi sostenuti.
Per godere di questa agevolazione è tuttavia obbligatorio rispettare alcune condizioni vincolanti. Come si legge nella circolare N.4/E del 30/03/2017, infatti, fra i vari requisiti obbligatori ci sono il controllo tramite CNC e/o PLC, un’interfaccia uomo-macchina semplice ed intuitiva, la conformità ai più recenti parametri di sicurezza e il rispetto dei requisiti di interconnessione.
Un macchinario o impianto si definisce interconnesso quando:
Una volta soddisfatti tutti i prerequisiti di accesso all’agevolazione e acquistati i nuovi macchinari si potrebbe pensare che la questione Industria 4.0 sia conclusa.
Ma attenzione: con la circolare 9/E del 23 luglio 2021 l’Agenzia delle Entrate ha introdotto alcuni vincoli da non sottovalutare.
Il piano di incentivi non è infatti un contributo all’acquisto di macchine da utilizzare in un contesto produttivo tradizionale, ma vuole rendere le aziende italiane competitive a livello internazionale grazie all’automazione e all’interconnessione. Insomma, non basta aver acquistato macchinari 4.0: c’è bisogno di un vero progetto, strutturato e coerente, di Industry 4.0.
Cosa richiede, quindi, l’Agenzia delle Entrate? Il mantenimento di tutti i requisiti richiesti ed inizialmente accertati per l’intero periodo di fruizione dei benefici (almeno 3 anni) attraverso “un’adeguata e sistematica reportistica”. Potreste infatti ricevere in qualsiasi momento, tramite posta elettronica certificata, la richiesta di dimostrare che tutte le funzionalità 4.0 della macchina siano attive e adeguatamente sfruttate allo scopo di migliorare i processi e la produttività aziendali. Non è previsto alcun tipo di esenzione da tali controlli.
In caso di mancato rispetto dei requisiti, il rischio è di dover restituire le somme percepite e/o pagare delle apposite sanzioni.
I nostri consigli per gestire al meglio questa situazione sono due.
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